L'ikebana è un'antichissima arte orientale nata dalla consuetudine dei monaci buddisti di disporre i fiori, i rami e le foglie in composizioni sublimi per equilibrio ed eleganza da offrire alle divinità. Il termine, tratto dalla lingua giapponese e traducibile come fiori viventi, è oramai entrato nella nostra cultura e numerosi sono gli appassionati di composizioni floreali ispirate ai principi dell'Universo e alle scuole Zen, pur ricordando che nel corso dei secoli l'ikebana si è trasformata sempre più in un'arte volta a produrre composizioni splendide dal punto di vista estetico. Nei secoli sono poi nate diverse scuole d'ikebana con stili che sono andati semplificandosi da quello iniziale chiamato rikka, anche se in Giappone (a Tokyo e Kyoto) sono ancora presenti scuole che perpetuano le tradizioni ortodosse. Alla fine del Cinquecento nacque poi il nageire, si narra da una composizione creata su un campo di battaglia dove mancavano i molti elementi necessari per il rikka ed infatti il nageire appare più essenziale rispetto al precedente stile. La semplificazione proseguì con lo stile seika e con il chabana, utilizzato per le composizioni floreali in occasione delle cerimonie del tè. Infine ricordiamo il moribana che, diversamente dai precedenti, si presta a creazioni floreali in vasi bassi e di frequente larghi nei quali prendono vita composizioni sviluppate in senso verticale, oblique oppure a cascata.